Daniel Tarozzi: “Vi spiego perché sono diventato socio ènostra”
;Giornalista e fondatore di Italia che Cambia, Daniel Tarozzi racconta il suo percorso verso una scelta energetica consapevole e la ristrutturazione della casa in bioedilizia

C’è un filo rosso che unisce le storie, le persone e i luoghi. Per Daniel Tarozzi, questo filo è il cambiamento. Giornalista, scrittore, podcaster e documentarista, dal 2012 gira l’Italia con ogni mezzo – camper, treno, a piedi – per cercare e raccontare le strade di una trasformazione possibile. Lo fa con un approccio che definisce “costruttivo ed ecologico”, dove l’ecologia non è correlata solo al pianeta, ma anche alla mente e allo spirito. Fondatore e storico direttore di Italia che Cambia, Tarozzi ha fatto del racconto di un’altra Italia la sua missione. Un’Italia che non si rassegna, che progetta e che costruisce alternative concrete.
Quando non è in viaggio, Tarozzi vive, insieme alla sua famiglia, tra i monti al confine tra Liguria e Piemonte. Una scelta di vita che riflette la sua ricerca di armonia, connessione ed equilibrio, quella che lui, citando Edward O. Wilson, chiama “biofilia“. È in questo percorso di coerenza tra il dire e il fare che si inserisce l’incontro con ènostra.
Daniel, come è avvenuto il tuo primo incontro con ènostra? Cosa ti ha colpito al punto da farti diventare socio?
L’ho scoperta tantissimi anni fa, quando era una realtà separata da Retenergie. Ammetto che, sin da subito, ho condiviso le idee di un progetto piccolo e nato dal basso e ho quindi deciso di aderire. La cooperativa non ha mai smesso di stupirmi positivamente come quando, all’inaugurazione della prima turbina eolica del Cerrone, ho toccato con mano il senso di comunità e il coinvolgimento delle persone. Quella è stata una ulteriore bellissima scoperta. Conoscevo già la qualità umana di chi lavorava in ènostra, ma vedere l’entusiasmo e la partecipazione degli aderenti mi ha dato la conferma di aver trovato qualcosa di speciale.
Il tuo rapporto con ènostra non è solamente quello della fornitura: esiste un partenariato con Italia che Cambia, ma possiamo dire che c’è molto di ènostra anche a casa tua…
ènostra incarna sicuramente molti dei valori che raccontiamo ogni giorno: sostenibilità, comunità, proprietà diffusa. Tuttavia non è solo un fornitore di energia pulita: esiste una comunità, ma anche tanta professionalità ed adesione ai principi dell’ecologia anche quando si tratta di rapporti di lavoro. Un esempio? Quando chiesi una consulenza per installare un impianto fotovoltaico a casa mia, il consulente iniziò a spiegarmi come potevo ridurre in maniera consistente i consumi energetici: se considerate il solo lato economico è un controsenso che il fornitore di energia ti spieghi come non consumarla. Tuttavia ciò è coerente quando chi lavora in questa realtà crede davvero in ciò che fa e questo fa tutta la differenza.
Hai tradotto questa filosofia che appartiene in primis anche a te in pratica con la ristrutturazione della tua casa, un’esperienza che hai condiviso nella rubrica “Io rifaccio casa così”. In che modo ènostra è stata protagonista di questo progetto?
Quella rubrica – realizzata tra il 2020 e 2021 – è stata il diario di bordo di un cantiere all’insegna della sostenibilità. Gli interventi di ènostra si sono inseriti in una visione più ampia di casa ecologica che ha visto l’utilizzo di materiali naturali come il cocciopesto per i pavimenti e la canapa e calce come isolanti. In questo contesto, la consulenza energetica ha avuto un ruolo cruciale. Il supporto di Tommaso Gamaleri di ènostra è stato fondamentale: grazie a lui abbiamo progettato e installato un impianto fotovoltaico, le pompe di calore e un sistema di riscaldamento a pavimento, ma soprattutto, come detto, abbiamo compreso come fosse possibile ridurre il fabbisogno energetico della casa e di noi abitanti.
Oggi la vostra casa è un esempio di efficienza per volere tuo e di tua moglie. Qual è la vostra filosofia sulla produzione e condivisione di energia?
Oggi la nostra casa di famiglia immette in rete molta più energia di quella che consuma. Avremmo potuto installare delle batterie e diventare completamente autonomo, ma abbiamo scelto di non farlo. L’idea che l’energia che produciamo e non usiamo possa aiutare qualcun altro nel proprio percorso di disincentivazione delle fonti fossili, contribuendo a non inquinare, ci piace troppo. È un piccolo gesto concreto che segue i principi di una comunità energetica, dove il bene del singolo diventa un vantaggio per tutti.
Al di là dei benefici tecnici, perché un cittadino dovrebbe scegliere di diventare socio ènostra?
Perché è un atto dal significato profondo, un’azione politica ed ecologica. L’energia è alla base delle emissioni climalteranti, ma anche di molti conflitti nel mondo. Passare ad un modello basato sulla proprietà diffusa, come quello di ènostra, significa cambiare il paradigma dominante: vuol dire lavorare attivamente per la democratizzazione dell’energia.
Spesso si discute sul reale impatto delle azioni individuali. Tu sei convinto del loro potere?
Assolutamente, ma con una precisazione: non dobbiamo perderci nell’idea che l’azione individuale sia sufficiente e, laddove si fallisca, sia colpa dei singoli. Le azioni singole e quelle politiche devono andare di pari passo. Sicuramente azioni come “votare col portafoglio” portano risultati reali e, nel campo energetico, la scelta di un fornitore (rinnovabile) piuttosto che un altro (che ancora ha un mix energetico con le fossili) ha un peso enorme, sia che, a fare questa scelta, sia una famiglia o un’impresa perché tutti insieme possiamo incidere sul sistema. Tuttavia, alcune battaglie richiedono un intervento politico strutturale.
Infine, qual è, secondo te, la sfida maggiore per accelerare la transizione ecologica?
Senza dubbio l’informazione. Mai come ora il problema principale dell’Occidente è l’accesso ad un’informazione corretta e completa. Come puoi sentirti libero di scegliere se non conosci le alternative? Se le persone comprendessero davvero che possiamo liberarci dall’energia fossile, dalle guerre per le risorse e cambiare modello, la maggior parte di loro sceglierebbe il cambiamento. Questa è la grande sfida e la missione che condividiamo con ènostra: fornire non solo energia pulita, ma anche la consapevolezza per costruire un futuro diverso.