La flessibilità per ènostra: bilancio di RomeFlex e prospettive future
;Il resoconto dell’evento a EATALY in cui si è tracciato un primo bilancio di RomeFlex, le prospettive future in vista della nuova asta di gennaio 2026 e l’approccio di ènostra sulla flessibilità a 360 gradi

A gennaio 2026 partirà la nuova asta di RomeFlex e una nuova fase più matura del progetto sperimentale di flessibilità energetica nel territorio romano. Con già 90 utenze coinvolte, ènostra punta a raddoppiarle con l’asta 2026, giungendo a 200 POD e oltre 450 kWp di potenza modulabile.
Il 20 novembre durante l’evento organizzato da ènostra presso EATALY Ostiense – nuovo partecipante a RomeFlex tramite ènostra – abbiamo fatto un bilancio dell’esperienza avviata ormai due anni fa, ribadendo l’approccio distintivo della cooperativa a favore di forme di flessibilità democratiche e accessibili.
“L’ampia partecipazione di socie e soci, diversi rappresentanti di Areti, comunità energetiche locali e imprese del territorio”, dichiara Mauro Gaggiotti, coordinatore del progetto flessibilità per ènostra, “ha confermato che la flessibilità non è un ambito tecnico per addetti ai lavori ma un nuovo spazio di cittadinanza attiva”.
Il lavoro di empowerment sul territorio
Dal dicembre 2023 ad oggi ènostra ha portato avanti una graduale campagna di coinvolgimento dei soci romani, inizialmente limitata ai quartieri individuati dal DSO e poi estesa all’intera città. Webinar, telefonate, incontri di persona, consegna e supporto per l’installazione degli smart meter plug&play forniti da Areti: ènostra ha lavorato sul territorio per informare, aumentare la consapevolezza sul tema della flessibilità e stimolare la partecipazione dei cittadini energetici al progetto.
Se le prime aste del 2024 hanno coinvolto i “pionieri” senza nessuna remunerazione garantita, nel corso del 2025 a socie e soci romani coinvolti è stato riconosciuto un premio in bolletta. Con l’ingresso di circa 75 nuove utenze nel febbraio scorso, ènostra ha avviato un lavoro più approfondito di analisi dei dati e per una maggiore strutturazione del servizio.
2025: un anno di attivazioni in crescita
L’accelerazione nello sviluppo del progetto è avvenuta in particolare da settembre 2025, con numeri di risorse coinvolte crescenti di mese in mese.
In media è stato richiesto ai partecipanti di ridurre i consumi per circa un’ora al mese, con una maggiore concentrazione delle chiamate tra le 13.30 e le 15.00 e, in seconda battuta, tra le 10.30 e le 12.00. Meno frequenti gli interventi nel pomeriggio-sera, concentrati soprattutto tra le 17.30 e le 19.30.
L’aumento delle richieste di attivazione ha avviato una fase più matura del progetto, dandoci la possibilità di raccogliere nuovi dati. Con l’aumentare delle richieste, il beneficio economico stimato è pari a circa 5–6 euro al mese per ogni kilowatt messo a disposizione, variabile in funzione del numero di ore di servizio prestato. Per tradurla in un linguaggio comprensibile a tutti, si può dire che la partecipazione al mercato della flessibilità locale consente ad una famiglia di rientrare di una spesa paragonabile a una bolletta mensile all’anno.
Imprese e nuove tecnologie: un potenziale decisivo
Un altro elemento emerso anche durante l’incontro del 20 novembre è l’importanza crescente del coinvolgimento delle imprese che, avendo potenze impegnate più elevate, possono diventare attori determinanti del mercato della flessibilità. EATALY Roma, ad esempio, mette a disposizione un’elevata potenza grazie al sistema di climatizzazione che può modulare la potenza elettrica assorbita dalla rete sfruttando l’inerzia termica dell’edificio.
Sul versante tecnologico, si stima che il ruolo delle auto elettriche sarà di importante e lo sarà tanto più si introdurranno auto abilitate ad immettere energia elettrica in rete (vehicle-to-grid).
Flessibilità come strumento di sistema
Secondo un rapporto pubblicato dall’associazione di categoria europea smartEn, l’implementazione su larga scala della flessibilità della domanda di energia elettrica potrebbe comportare un risparmio di oltre 71 miliardi di euro all’anno sulle bollette elettriche delle famiglie europee entro il 2030.
Adattare i propri consumi alle esigenze della rete non renderebbe solo l’elettricità più economica, ma rafforzerebbe la stabilità della rete, riducendo sensibilmente i costi di gestione: in base ai dati diffusi da Areti, per ottenere gli stessi risultati tramite interventi infrastrutturali tradizionali si arriverebbe a spendere anche dieci volte tanto. Per questo la flessibilità non è solo necessaria per la decarbonizzazione del sistema elettrico ma anche un grande investimento per un uso efficiente e un corretto dimensionamento della rete.
Non solo “mercato” della flessibilità: CER, Oraria Solare CER e piccoli produttori
ènostra mette al centro della transizione il ruolo attivo del cittadino energetico, motivo per cui promuove non solo il mercato della flessibilità ma anche forme “implicite” di flessibilità energetica.
Anche partecipare a una comunità energetica implica avere un ruolo nella flessibilità della rete attraverso la condivisione dell’energia. Per questo ènostra ha messo a punto per i membri delle CER l’offerta Oraria Solare CER, che riduce il costo dell’energia nelle ore di produzione degli impianti fotovoltaici e introduce un prezzo orario dinamico, in modo da stimolare un cambiamento delle abitudini di consumo, incoraggiando ad utilizzare l’energia quando costa meno.
Nella stessa direzione va la sperimentazione di acquisto dell’energia dai piccoli produttori (impianti fino a 20 kW) rivolta ai soci in fornitura, che prevede una compensazione in bolletta.
Verso un mercato della flessibilità realmente democratico
Il bilancio di RomeFlex e l’interesse che ha suscitato l’evento del 20 novembre scorso hanno rafforzato l’idea che le forme locali di flessibilità possano effettivamente contribuire al bilanciamento della rete elettrica. Ma è fondamentale che, in linea con quanto previsto dalla direttiva 944/2019 (norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica), il mercato della flessibilità sia aperto, trasparente e accessibile. Questo è l’approccio democratico che ènostra vuole promuovere per permettere realmente ai cittadini di prendere parte attiva nella decarbonizzazione del sistema, dimostrando che la transizione non dipende solo dalle tecnologie e che i suoi benefici possono ricadere su tutte e tutti.
In quest’ottica si inserisce anche la partecipazione di ènostra a MindFlex, il progetto di flessibilità locale avviato nel Comune di Milano. Anche qui, dal settembre 2025, ènostra funge da BSP e accoglie utenze a partire da 300 W di potenza disponibile.
Per informazioni su RomeFlex scrivere: flex@enostra.it
I soci e le socie interessate ad aderire a RomeFlex sono invitate a compilare questo FORM.


