Nella guida turistica sulle turbine eoliche c’è anche il Cerrone
;Legambiente pubblica “Parchi del Vento”, che mappa 29 impianti eolici in Italia dimostrando come rinnovabili e valorizzazione del territorio possano andare di pari passo.

L’energia rinnovabile può diventare anche un’inaspettata risorsa per il territorio? La risposta è sì, e c’è di più: un impianto può essere un attrattore turistico e un motore di sviluppo locale. È questa la visione che emerge dalla quarta edizione della guida turistica “Parchi del Vento“, pubblicata da Legambiente con il contributo di Agsm AIM, RWE, Winderg e il patrocinio di ANEV. La guida censisce e racconta 29 impianti eolici sparsi per l’Italia, tra cui quello collettivo e cooperativo del Cerrone, trasformandoli in mete per un turismo lento, consapevole e curioso.
L’iniziativa di Legambiente sposa la filosofia che da sempre anima i progetti di ènostra: gli impianti di fonti rinnovabili non sono corpi estranei da calare sul paesaggio, ma elementi vivi che possono e devono integrarsi armoniosamente con l’ambiente, la cultura e le comunità che li ospitano. La guida è una testimonianza concreta di come questa integrazione sia non solo possibile, ma anche vincente.
Un nuovo modo di vivere l’energia rinnovabile
L’idea alla base della guida è tanto semplice quanto rivoluzionaria: sfatare il mito degli impianti eolici come “ecomostri” e invogliare cittadini, turisti e scolaresche ad andarli a vedere da vicino. Queste “moderne macchine che producono energia dal vento”, come le definisce Legambiente, diventano il fulcro di itinerari che attraversano territori spesso al di fuori delle rotte convenzionali. Dalle colline moreniche di Verona all’Appennino molisano, dalla Valle del Belice in Sicilia alle creste della Basilicata, la guida propone viaggi da percorrere a piedi, in bicicletta o a cavallo.
Ogni parco eolico selezionato è un pretesto per scoprire borghi storici, eccellenze enogastronomiche, sentieri naturalistici e storie locali. Nelle pagine della guida si trovano tutte le informazioni pratiche per organizzare una gita: come arrivare, dove dormire e mangiare, cosa visitare nei dintorni. Si scopre così che un impianto eolico può sorgere vicino a un comune annoverato tra i “Borghi più Belli d’Italia”, come Bovino (FG), o in un’area che ha ispirato artisti di fama mondiale come Maria Lai in Ogliastra.
“Con la nostra guida turistica “Parchi del Vento”, ha commentato Katiuscia Eroe, responsabile energia di Legambiente, “raccontiamo a cittadini, turisti, curiosi ma anche imprese e amministrazioni come un parco eolico, se ben integrato con il territorio, può essere un volano per attirare curiosità verso i territori in cui sono ospitati, valorizzando le attività esistenti“. Un messaggio che risuona profondamente con l’approccio di ènostra, basato sulla partecipazione e sulla condivisione dei benefici con la comunità.
I numeri dell’eolico in italia e le sfide future
“Parchi del Vento” è anche un’occasione per fare il punto sul ruolo dell’energia eolica in Italia. Ad agosto 2025, la potenza installata ha raggiunto i 13.356 MW, in grado di generare nel 2024 circa 22.068 GWh di energia elettrica, pari al fabbisogno di 8,1 milioni di famiglie. L’eolico contribuisce per il 7% ai consumi elettrici complessivi italiani e rappresenta oltre il 17% della produzione da fonti rinnovabili.
Tuttavia, la strada per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione è ancora lunga. Legambiente sottolinea la necessità di accelerare, snellendo e velocizzando gli iter autorizzativi e, soprattutto, coinvolgendo sempre di più comunità e territori. È proprio questo il punto cruciale: la transizione energetica non può essere un processo imposto dall’alto, ma deve nascere dal basso, attraverso il dialogo e la creazione di valore condiviso.
Il nostro Cerrone nella guida: un esempio virtuoso di integrazione
Scorrendo le pagine della guida, ritroviamo un pezzo della nostra storia: l’impianto eolico del Cerrone (900 kW), a Gubbio, la prima turbina collettiva realizzata da ènostra. La sua inclusione nel novero degli impianti virtuosi d’Italia è un riconoscimento importante per il modello della cooperativa, che mette al centro la partecipazione diretta dei cittadini-soci nel finanziamento e nella gestione degli impianti.
I principi di democrazia energetica alla base di questo primo progetto realizzato da ènostra e celebrato da centinaia di socie e soci provenienti da tutta Italia con una festa di inaugurazione nel 2021, hanno ispirato anche il secondo impianto eolico collettivo, costruito sempre a Gubbio due anni dopo. La turbina del Castiglione (999 kW) oggi alimenta la prima comunità energetica eolica d’Italia, CERqua, che coinvolge 53 cittadini, associazioni e imprese di Gubbio e dintorni in una iniziativa che genera benefici economici, sociali e ambientali per la popolazione locale e il territorio.