“Le Note del Prof”: l’ultimo pasticciaccio sulle CER
;A 10 giorni dalla scadenza per richiedere i contributi PNRR per le CER, il MASE riduce il plafond del 64%: l’editoriale di Gianluca Ruggieri per Il Giusto Clima su questo pasticciaccio

Il pasticciaccio lo hanno combinato GSE e MASE.
Il 30 novembre scade il famoso bando PNRR che finanzia fino al 40% degli impianti realizzati e messi a servizio comunità energetiche rinnovabili (CER) nei comuni sotto 50.000 abitanti. È una misura che prima era stata proposta per i comuni sotto 5.000 abitanti, poi prolungata, infine estesa.
Erano 2,2 miliardi previsti dal PNRR per le CER. Sabato 22 novembre il presidente del GSE pubblica un post su LinkedIn (sic) dicendo che i fondi saranno tagliati a 795,5 milioni: due terzi dell’ammontare previsto viene deviato su altre voci di spesa.
Si sparge ovviamente il panico: cittadini, Comuni, aziende, associazioni pronti a presentare la domanda di finanziamento in questi ultimi giorni leggono la notizia, scritta con il consueto stile bizantino ed enigmatico, e non sanno come comportarsi.
(Peraltro il superamento di 1730 MW di richieste di installazione, definita come “milestone superata” da Arrigoni nel post LinkedIn, non giustificherebbe lo stop dei fondi visto che non è mai stata identificata come tetto massimo dal MASE ma semmai come soglia minima. Il MASE parla di “almeno 1730 MW”.)
Nei giorni successivi il MASE si ha provato a mettere una pezza, facendo sapere che si intende continuare a valorizzare le CER anche “anche oltre gli obiettivi e le risorse del PNRR, con le nuove possibilità di finanziamento che si potranno presentare”. Ma intanto.
Personalmente consiglierei a chi aveva pronta la domanda di farla lo stesso: se il MASE ha promesso di trovare questi fondi si spera che ci riesca e lo faccia. Certo, non c’è da aspettarsi una risposta immediata.
Seconda cosa, le comunità energetiche comunque non finiscono il 30 novembre: si potrà continuare a fare impianti e costituire CER fino alla fine di dicembre 2027, fino al raggiungimento dei 5 GW, che sono il tetto massimo previsto. Successivamente vedremo se verranno predisposti altri meccanismi di supporto. Il 30 novembre termina solo il bando per il finanziamento del 40% degli impianti.
Questa storia però ci dà l’occasione per fare qualche commento.
Innanzitutto c’è il fatto che tante realtà hanno già fatto la domanda da tempo e ancora non sanno se questa domanda è stata accettata o meno. Sembra quindi che siano stati messi a bando 2,2 miliardi fin dall’inizio senza mettere il GSE effettivamente nelle condizioni di poter gestire tutte le pratiche che sarebbero arrivate. Del resto per spendere oltre due miliardi, si dovevano finanziare oltre 200 mila impianti, e quindi gestire 200 mila pratiche. Chi ha frequentato il portale GSE sa la quantità di dati che vengono richiesti a chi fa domanda, e che evidentemente devono poi essere controllati. Per un lavoro del genere servono centinaia di tecnici qualificati dedicati: il GSE aveva le dotazioni per poterselo permettere?
E poi, l’amaro leitmotiv delle rinnovabili, che chi opera nel settore conosce molto bene: i regolamenti e le scadenze vengono continuamente modificati. Si promettono dei fondi, poi si ritirano. Viene complicata la normativa, poi viene semplificata. Un continuo andirivieni che diventa un onere enorme per chi prova ad operare nel campo delle rinnovabili. Che chiaramente spesso è obbligato anche a sentire avvocati e consulenti con ulteriori costi economici.
Quando ci chiediamo perché le rinnovabili in Italia non generano il beneficio economico che potrebbero generare e faticano ad accelerare come succede invece in molti altri paesi (pensiamo anche solo alla Spagna), il motivo è questo: un costo nascosto che nulla ha a che vedere con la tecnologia ma è sostanzialmente il delirio legislativo con cui ci confrontiamo ormai da decenni.
Segnaliamo la raccolta firme attivata dall’associazione Ci Sarà Un Bel Clima per portare le richieste relative al taglio dei fondi alle CER al governo.
“Le Note del Prof” è il titolo della rubrica settimanale energetica a cura di Gianluca Ruggieri, in onda tutti i mercoledì sera a Il Giusto Clima su Radio Popolare. Questo testo è tratto dall’editoriale della puntata del 26 novembre 2025.


