Blackout spagnolo: il governo pubblica l’indagine sulle cause

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19 Giugno 2025

I responsabili sono i gestori della rete e delle centrali elettriche (nucleari e a gas) che, nonostante fossero pagati per gestire e assorbire i picchi di tensione, non sono riusciti a farlo.

Vigo (Galizia) durante il blackout del 28 aprile 2025. Foto di Seoane Prado (Wikipedia)

Il giorno del blackout spagnolo una delle 10 centrali – nucleari e a gas – che avrebbe dovuto equilibrare le tensioni della rete ha avuto un malfunzionamento e altre non hanno eseguito le dovute operazioni di regolazione.

Martedì scorso la ministra spagnola della transizione ecologica Sara Aegesen ha presentato l’esito dell’indagine sulle cause dell’eccezionale interruzione di elettricità che ha bloccato la penisola iberica il 28 aprile scorso. Quel giorno, per cinque secondi, 15 GW di potenza sono improvvisamente scomparsi (pari al 60% del totale della potenza utilizzata dalla rete).

Il rapporto degli esperti ha chiarito che si è verificato un picco di tensione che ha innescato “una reazione a catena di disconnessioni”, mettendo fuori uso la rete elettrica.

Il sistema non aveva “una capacità sufficiente per controllare la tensione dinamica” perché il gestore della rete nazionale spagnola, Red Eléctrica, non disponeva di un numero sufficiente di centrali termiche per controllare l’aumento di tensione.

“Nel rapporto del governo spagnolo non ci sono sostanziali sorprese per noi, mentre zittisce finalmente tutte le polemiche sulla responsabilità delle rinnovabili in questo blackout”, commenta Gianluca Ruggieri, presidente di ènostra. “Gli impianti che erano pagati per garantire l’equilibrio della rete e non sono riusciti a farlo erano peraltro impianti fossili e nucleari. In un sistema elettrico decarbonizzato l’equilibrio della rete si può garantire anche con impianti rinnovabili dotati di appositi inverter grid-forming o, meglio ancora, con impianti a batteria”.

Le lezioni da trarre da questa vicenda sono diverse. Innanzitutto, come sempre, diffidare di chi individua subito nelle rinnovabili il “colpevole”.

Se proprio vogliamo, qui il responsabile è più fossile e nucleare. E, peraltro, come ha sottolineato Ruggieri, è bene ricordare come le centrali termoelettriche e nucleari non siano affatto indispensabili per garantire l’equilibrio della rete, funzione che può essere assolta anche grazie a inverter e batterie.  

Il blackout in Spagna ha poi fatto emergere con forza la necessità, in un sistema energetico sempre più elettrificato, di rafforzare parallelamente la rete e modernizzarla.

Il governo spagnolo ha finalmente potuto chiarire una volta per tutte che non si è trattato né di un cyber attacco né di uno sconvolgimento causato dall’intermittenza delle rinnovabili. Come ha dichiarato la ministra Aagesen, “Crediamo nella transizione energetica e sappiamo che non è una questione ideologica, ma uno dei principali vettori di crescita di questo Paese per quanto riguarda le opportunità di reindustrializzazione”.

Segnaliamo l’evento organizzato dal nostro partner Italia Solare “Expert Forum | Sicurezza e decarbonizzazione: le sfide del sistema elettrico” che si svolgerà al Politecnico di Milano il 24 giugno e che analizzerà quanto accaduto in Spagna e come arrivare a un sistema elettrico 100% rinnovabile.