Italia, superati i 2 milioni di impianti fotovoltaici. Ma la transizione è troppo lenta

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20 Agosto 2025

2 milioni di impianti e 40 GW di potenza solare, ma le altre rinnovabili vanno troppo lente e le emissioni in Italia sono in crescita

Oltre 2 milioni di impianti fotovoltaici connessi alla rete e più di 40 GW di potenza installata: un traguardo storico che conferma come l’energia solare in Italia oggi non sia più un’opzione marginale quanto parte fondante del nostro sistema energetico.

Come comunicato da Italia Solare, nei primi sette mesi del 2025 sono entrati in funzione 132.276 nuovi impianti per un totale di 3,3 GW di nuova potenza. La Lombardia guida la classifica (326.586 impianti per 5,4 GW), seguita da Veneto (274.699 impianti per 4 GW), Emilia-Romagna (198.003 impianti per 3,8 GW), Lazio, Sicilia e Piemonte.

Negli ultimi tre anni, la crescita è stata trainata non solo dal calo dei prezzi dei moduli, ma anche dal diffondersi della consapevolezza dei benefici economici dell’autoconsumo e dell’accumulo.

Ma le emissioni di gas serra sono in aumento

Se il fotovoltaico corre, il resto del sistema energetico italiano arranca negli obiettivi climatici ed energetici dello Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC).

L’analisi sul primo semestre 2025 di ENEA ha rilevato infatti una crescita delle emissioni di CO₂ dell’1,3% da gennaio a giugno 2025 rispetto allo stesso periodo del 2024, invertendo il trend di riduzione durato due anni e mezzo.

Un aumento che si è verificato nonostante i consumi energetici siano stazionari. Ciò è dovuto a diversi fattori: anzitutto a un forte calo della produzione di idroelettrico (-20%) e eolico (-12%), non compensato del tutto dall’aumento del fotovoltaico (+23% e +3,3 GW).

La riduzione della produzione da fonti rinnovabili ha portato ad un aumento dei consumi di gas del 6%, spinti anche da un inverno meno mite rispetto a quello precedente.

Il risultato è stato un aumento delle emissioni del settore elettrico di quasi il 10%, con un impatto diretto sull’andamento complessivo della CO₂ nazionale.

In tutto questo, i prezzi dell’elettricità in Italia (120 €/MWh, media semestrale) sono quasi il doppio di quelli spagnoli (62 €/MWh) o francesi (67 €/MWh)

Quota delle fonti rinnovabili sui consumi finali di energia (%) – dati storici (proiezione per il 2025) e traiettoria prevista nel PNIEC 2024. Fonte: Enea

“La dimensione più problematica si conferma la decarbonizzazione”,si legge nel report di ENEA, “Nei prossimi cinque anni il tasso medio annuo di riduzione delle emissioni di CO₂ dovrebbe attestarsi a circa il 6%, più del doppio del calo medio annuo registrato nell’ultimo quinquennio”.

Le rinnovabili quindi devono crescere molto più velocemente di quanto non stiano facendo attualmente: se oggi coprono appena il 20% dei consumi finali, avrebbero dovuto aver già raggiunto il 25% previsto dal PNIEC 2024.

Bene il fotovoltaico, ma l’eolico?

Il fotovoltaico è in espansione, ma l’eolico è al palo: siamo fermi a 13 GW di capacità installata (contro i 40 GW del fotovoltaico). Tra fine 2023 e metà 2025 il solare ha aggiunto oltre 9 GW, mentre l’eolico appena 1 GW.

Troppo poco, visto che per arrivare alla neutralità climatica l’Italia dovrebbe raggiungere quota 57 GW, secondo la stima più conservativa di Marco Giusti, e ben 95 GW, secondo le proiezioni di Mark Jacobson e colleghi del 2024.

La forte complementarietà tra eolico e fotovoltaico (l’eolico genera maggiore energia proprio quando il fotovoltaico non produce) fa sì che insieme possano fornire il carico di base, garantendo equilibrio e stabilità.

Come scrivono su Climalteranti Vittorio Marletto e Mario Grosso,“la transizione energetica non si può fare solo col sole. L’energia del vento è indispensabile, e in un sistema elettrico rinnovabile ne serve molta, in particolare per compensare il calo invernale del solare nelle stagioni più fredde e buie, nonché di notte”.